mercoledì 31 agosto 2011

Rete - UdU “Manovra: salvi i ricchi e gli evasori, pagano un'altra volta gli studenti"


L' Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi denunciano l'ennesimo tentativo di tutelare gli interessi di pochi per far pesare sulle spalle degli studenti e dei lavoratori i sacrifici della manovra finanziaria.


Già nella prima bozza il Governo sembrava ignorare completamente le drammatiche condizioni in cui versano diritto allo studio e occupazione giovanile nel nostro Paese. Con le modifiche che vogliono apportare, se possibile, si fa peggio.


Infatti, nelle modifiche in programma, non solo i “ricchi” non pagheranno più il contributo di solidarietà-da dover estendere invece anche ai redditi e i patrimoni non dichiarati- ma si cerca di scaricare i costi sui giovani, non conteggiando più gli anni universitari e del servizio militare ai fini dell'età di pensionamento.


Così, ancora una volta, gli interessi dei grandi evasori e delle grandi rendite saranno tutelati mentre il sacrificio della manovra viene scaricato sulle spalle di chi ha già pagato il prezzo della crisi.


Oltre al danno economico diretto il blocco del riscatto dei contributi per fini pensionistici palesa la volontà del Governo di svilire il valore degli anni della formazione universitaria e dei titoli di studio.


Questo provvedimento va a colpire gli universitari tutti e in maniera evidente i percorsi di alta formazione e i laureandi in medicina, futuri medici del nostro Paese, che non potranno più riscattare un percorso formativo di oltre 10 anni.


E' l'ennesimo attacco al ruolo dell'università e della formazione nel nostro Paese.

Il risultato di questa politica è: colpire direttamente chi ha deciso di studiare e disincentivare le iscrizioni future, già in preoccupante calo dopo i provvedimenti a firma dei Ministri Gelmini-Tremonti.


Nelle scuole superiori ,invece, la conseguenza diretta di questo provvedimento sarà che la classe docente- già di per sé vecchia -sarà costretta ad andare in pensione ancora più tardi, bloccando l’ingresso ai giovani laureati.


Il Governo colpisce ancora una volta il futuro dei giovani studenti per non colpire seriamente gli evasori e non far pagare i sacrifici della manovra ai grandi patrimoni e agli speculatori.


L’UDU e La Rete degli Studenti Medi, davanti a una manovra che sembra figlia di nessuno, non possono che prendere atto che il Governo, ostaggio di correnti interne ai partiti di maggioranza e delle lobbies di questo Paese, faccia gravare i sacrifici sulle spalle dei più deboli.


Per queste ragioni chiediamo e chiederemo, scendendo in piazza il 6 settembre accanto alle lavoratrici e ai lavoratori , l'immediato ritiro di questa manovra per la costruzione insieme di una manovra più equa e sostenibile che parta da una seria lotta all'evasione, maggiore equità sociale e un investimento vero nel mondo della conoscenza.

mercoledì 24 agosto 2011

6 SETTEMBRE A FIANCO DEI LAVORATORI CGIL


E' solo l’inizio di un lungo autunno di lotta e opposizione.


L'Unione degli Universitari e La Rete degli Studenti Medi aderiscono allo sciopero generale indetto dalla CGIL il 6 settembre.


Come studenti sentiamo la necessità di mobilitarci a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno convocato lo sciopero generale per il 6 settembre, iniziando così un lungo autunno di lotta e protagonismo degli studenti.


Nonostante le scuole e le università siano ancora chiuse, vogliamo dare un segnale di forte opposizione a questo governo, che pensa ancora una volta di poter varare una manovra inaccettabile nascondendosi dietro il dramma della crisi che non è stato in grado di affrontare e che sta sconvolgendo il mondo.


Crediamo che a pagare i costi della crisi siano stati fin ora soltanto i soggetti più deboli, proprio per questo non accettiamo che la manovra economica mantenga ancora una volta l’impostazione che questo governo ha dato a tutto il suo operato in questi anni: tagliare su servizi e welfare, schiacciare e penalizzare i più deboli e lasciare intatti i grandi patrimoni e gli sporchi guadagni di chi evade e ruba allo stato italiano.


Questa manovra peserebbe ovviamente anche su noi studenti: già senza ulteriori tagli le scuole e le università sono sul lastrico.


Gli 8 miliardi di tagli hanno messo in discussione il carattere pubblico delle nostre scuole, rendendole inaccessibili per molti studenti che non hanno la possibilità economica di sostenere gli esorbitanti costi della scuola, necessari per supplire ai tagli del governo, per non parlare della chiusura o dell’accorpamento di molte scuole, della diminuzione delle ore e l’assenza di aggiornamenti per insegnanti e programmi.


Gli studenti universitari già vedono ridotte le possibilità di accesso alle borse di studio che questo Governo vuole trasformare in prestiti d’onore costringendo gli studenti ad indebitarsi per continuare il loro percorso di studi.


Con la manovra alle porte, che prevede di tagliare ancora tutto il possibile sugli enti locali, ci chiediamo in che modo sarà possibile, in una situazione già disastrosa, garantire il diritto allo studio per noi studenti, a partire dai trasporti, dai fondi per l’edilizia scolastica, dai servizi…


Per questi motivi saremo in piazza a fianco di chi ancora una volta difende i più deboli, contro un governo che vuole depredare la democrazia e i diritti nel nostro Paese, per un’uscita dalla crisi fatta di equità, difesa del pubblico, futuro e opportunità soprattutto per i giovani.