lunedì 12 settembre 2011

ALTRO CHE IN BOCCA AL LUPO: Gelmini la smetta di raccontare favole e risolva i problemi!


Rimaniamo esterrefatti davanti alle dichiarazioni del ministro Gelmini che ancora una volta minimizza le proteste e le preoccupazioni che arrivano dal mondo della scuola.

Per l'ennesima volta, invece di
dare risposte reali ai tanti problemi che attanagliano la scuola pubblica, la Gelmini decide di raccontare favole, narrando una scuola che non esiste.


Presentando il conto al governo, stamane al suono della prima campanella, volevamo proprio smascherare un ministro che continua a dare i numeri inventando cifre inesistenti e cercando di nascondere i tagli trasversali che hanno portato la scuola pubblica sul lastrico, sotto la parola “razionalizzazioni”.


Questo ministro non può continuare a raccontare bugie al Paese, quando noi studenti, già oggi, abbiamo chiaramente detto che le nostre scuole sono diventate invivibili.


Edifici fatiscenti, costi esorbitanti per libri, contributo volontario e kit scolastico, classi pollaio, programmi fermi a 50 anni fa, voto in condotta e limite di assenze utilizzati come armi punitive, questa è la bella scuola che la Gelmini ci ha lasciato e per la cui riapertura, con una noncuranza quasi irritante, ci fa un “in bocca al lupo”.


Evidentemente la mobilitazione di oggi non è bastata per far svegliare il ministro Gelmini e il governo dal mondo dei sogni in cui vivono.

Con questi presupposti non possiamo che far sentire ancora più forte la voce dell’Italia che conta, riscrivendo la scuola e l’università che vogliamo a partire dal 1 ottobre e scendendo in piazza in più di 100 città, con cortei da Bolzano a Palermo, il 7 ottobre.


mercoledì 31 agosto 2011

Rete - UdU “Manovra: salvi i ricchi e gli evasori, pagano un'altra volta gli studenti"


L' Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi denunciano l'ennesimo tentativo di tutelare gli interessi di pochi per far pesare sulle spalle degli studenti e dei lavoratori i sacrifici della manovra finanziaria.


Già nella prima bozza il Governo sembrava ignorare completamente le drammatiche condizioni in cui versano diritto allo studio e occupazione giovanile nel nostro Paese. Con le modifiche che vogliono apportare, se possibile, si fa peggio.


Infatti, nelle modifiche in programma, non solo i “ricchi” non pagheranno più il contributo di solidarietà-da dover estendere invece anche ai redditi e i patrimoni non dichiarati- ma si cerca di scaricare i costi sui giovani, non conteggiando più gli anni universitari e del servizio militare ai fini dell'età di pensionamento.


Così, ancora una volta, gli interessi dei grandi evasori e delle grandi rendite saranno tutelati mentre il sacrificio della manovra viene scaricato sulle spalle di chi ha già pagato il prezzo della crisi.


Oltre al danno economico diretto il blocco del riscatto dei contributi per fini pensionistici palesa la volontà del Governo di svilire il valore degli anni della formazione universitaria e dei titoli di studio.


Questo provvedimento va a colpire gli universitari tutti e in maniera evidente i percorsi di alta formazione e i laureandi in medicina, futuri medici del nostro Paese, che non potranno più riscattare un percorso formativo di oltre 10 anni.


E' l'ennesimo attacco al ruolo dell'università e della formazione nel nostro Paese.

Il risultato di questa politica è: colpire direttamente chi ha deciso di studiare e disincentivare le iscrizioni future, già in preoccupante calo dopo i provvedimenti a firma dei Ministri Gelmini-Tremonti.


Nelle scuole superiori ,invece, la conseguenza diretta di questo provvedimento sarà che la classe docente- già di per sé vecchia -sarà costretta ad andare in pensione ancora più tardi, bloccando l’ingresso ai giovani laureati.


Il Governo colpisce ancora una volta il futuro dei giovani studenti per non colpire seriamente gli evasori e non far pagare i sacrifici della manovra ai grandi patrimoni e agli speculatori.


L’UDU e La Rete degli Studenti Medi, davanti a una manovra che sembra figlia di nessuno, non possono che prendere atto che il Governo, ostaggio di correnti interne ai partiti di maggioranza e delle lobbies di questo Paese, faccia gravare i sacrifici sulle spalle dei più deboli.


Per queste ragioni chiediamo e chiederemo, scendendo in piazza il 6 settembre accanto alle lavoratrici e ai lavoratori , l'immediato ritiro di questa manovra per la costruzione insieme di una manovra più equa e sostenibile che parta da una seria lotta all'evasione, maggiore equità sociale e un investimento vero nel mondo della conoscenza.

mercoledì 24 agosto 2011

6 SETTEMBRE A FIANCO DEI LAVORATORI CGIL


E' solo l’inizio di un lungo autunno di lotta e opposizione.


L'Unione degli Universitari e La Rete degli Studenti Medi aderiscono allo sciopero generale indetto dalla CGIL il 6 settembre.


Come studenti sentiamo la necessità di mobilitarci a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno convocato lo sciopero generale per il 6 settembre, iniziando così un lungo autunno di lotta e protagonismo degli studenti.


Nonostante le scuole e le università siano ancora chiuse, vogliamo dare un segnale di forte opposizione a questo governo, che pensa ancora una volta di poter varare una manovra inaccettabile nascondendosi dietro il dramma della crisi che non è stato in grado di affrontare e che sta sconvolgendo il mondo.


Crediamo che a pagare i costi della crisi siano stati fin ora soltanto i soggetti più deboli, proprio per questo non accettiamo che la manovra economica mantenga ancora una volta l’impostazione che questo governo ha dato a tutto il suo operato in questi anni: tagliare su servizi e welfare, schiacciare e penalizzare i più deboli e lasciare intatti i grandi patrimoni e gli sporchi guadagni di chi evade e ruba allo stato italiano.


Questa manovra peserebbe ovviamente anche su noi studenti: già senza ulteriori tagli le scuole e le università sono sul lastrico.


Gli 8 miliardi di tagli hanno messo in discussione il carattere pubblico delle nostre scuole, rendendole inaccessibili per molti studenti che non hanno la possibilità economica di sostenere gli esorbitanti costi della scuola, necessari per supplire ai tagli del governo, per non parlare della chiusura o dell’accorpamento di molte scuole, della diminuzione delle ore e l’assenza di aggiornamenti per insegnanti e programmi.


Gli studenti universitari già vedono ridotte le possibilità di accesso alle borse di studio che questo Governo vuole trasformare in prestiti d’onore costringendo gli studenti ad indebitarsi per continuare il loro percorso di studi.


Con la manovra alle porte, che prevede di tagliare ancora tutto il possibile sugli enti locali, ci chiediamo in che modo sarà possibile, in una situazione già disastrosa, garantire il diritto allo studio per noi studenti, a partire dai trasporti, dai fondi per l’edilizia scolastica, dai servizi…


Per questi motivi saremo in piazza a fianco di chi ancora una volta difende i più deboli, contro un governo che vuole depredare la democrazia e i diritti nel nostro Paese, per un’uscita dalla crisi fatta di equità, difesa del pubblico, futuro e opportunità soprattutto per i giovani.

mercoledì 22 giugno 2011

MINISTRO GELMINI CI PERMETTA DUE DOMANDE


Oggi si è svolta in tutta Italia la prima prova degli esami di maturità. Vorremmo poter parlare delle tracce dei temi, dell'ansia prima di entrare a scuola, o della nottata passata sui libri ma purtroppo siamo costretti a denunciare, in un momento di cosi forte attenzione mediatica, la situazione disastrosa della scuola pubblica italiana.


Vogliamo in particolar modo cogliere l'occasione per fare alcune domande al Ministro della pubblica istruzione Maria Stella Gelmini.


Tante sono state le dichiarazioni del ministro durante l'anno, tanti i proclami, quello che noi vediamo però sono semplicemente le macerie delle nostre scuole.

E' per questo che abbiamo deciso di scrivere una lettera al Ministro, che in questo ultimo anno ha consultato le associazioni studentesche soltanto una volta a riforma già fatta.

Vogliamo chiedere alla Gelmini, che parla continuamente della scuola del rigore, del merito e della qualità:

1.
Nel 2008 a Rivoli in provincia di Torino Vito Scafidi muore sotto le macerie di una scuola, ancora.

Nel 2009 a Nuoro crolla un solaio in una scuola elementare facendo decine di feriti, ancora.

Ministro da anni lei parla di un’anagrafe dell’edilizia, e nonostante gli enti locali abbiano fornito i dati, non ce n’è traccia.

Le chiediamo perché non viene pubblicata?

Da anni millanta finanziamenti, perché non esistono in nessuna finanziaria?

Come pensa di risolvere questa situazione continuando ad operare solo tagli?


2.
Lei parla della scuola del rigore, ha inasprito le regole sul voto di condotta, sulle insufficienze, addirittura sulle assenze, per avere una scuola “meritocratica”.


Ci hanno insegnato che merito vuol dire premiare chi arriva per primo partendo dalle stesse possibilità, perché invece nella scuola italiana chi rimane in dietro è abbandonato a se stesso?


Le scuole non possono svolgere i corsi di recupero perché non ci sono i soldi, i costi a carico di studenti e famiglie aumentano continuamente (libri, contributi “volontari”, corsi di recupero, attività extracurriculari ecc…).


Vorremmo chiederle, come fanno gli studenti che non hanno le possibilità economiche a frequentare ed andare avanti in questo modello di scuola che Lei ha creato?

Aspettiamo delle risposte dal Ministro.

Segue la lettera al Ministro Gelmini,

Caro Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini,

in questi giorni si svolgeranno in tutta Italia gli Esami di Stato e lei come ogni anno, ringrazia e incoraggia gli studenti a fare del proprio meglio.


Nel frattempo si dimentica di aver lasciato a noi studenti e a tutto il Paese le macerie della scuola pubblica Italiana e le condizioni in cui gli studenti sono stati costretti a studiare per tutti questi anni.


Abbiamo deciso di scriverle perché siamo stanchi di essere presi in giro. Ci sembra inaccettabile che lei non abbia mai voluto confrontarsi seriamente con gli studenti ed ora alla fine dell'anno, ci venga a spiegare quanto siamo stati bravi o cattivi durante l'anno.


Per questo motivo abbiamo deciso di chiederle dirispondere del suo operato e in particolar modo proprio dei suoi cavalli di battaglia che tanto continua a sbandierare, cioè qualità, merito e rigore.

Esiste qualità se le scuole ci crollano in testa?

Non possiamo crederle quando ci racconta di una scuola italiana sempre più di qualità, vedendo lo stato dell'edilizia scolastica italiana. Il 60 % delle scuole è stato costruito più di trent'anni fa, molte scuole sono allestite dentro ad edifici storici, altre in condomini affittati ai privati.


Come si può pretendere che gli studenti imparino l'italiano, la matematica o l'inglese, se le strutture sono ricavate dove capita e non c'è un piano di finanziamenti per adeguare l'edilizia alle materie che vengono insegnate.


La legge 23 del 1996 prevedeva che fosse istituita un' anagrafe dell'edilizia scolastica italiana in modo da avere un rapporto dettagliato su qual è lo stato dell'arte e programmare gli interventi.


Sappiamo che da tempo gli enti locali le hanno consegnato i dati sulla condizione delle scuole città per città, ma nonostante le nostre notevoli sollecitazioni, dell'anagrafe non vi è traccia.


Ci chiediamo per quale motivo non è ancora stata pubblicata?


Quando e con quali risorse il Ministero avrà intenzione di risolvere una situazione che è disastrosa da decenni e che si è dimostrata estremamente pericolosa per chi la scuola la vive ogni giorno, come dimostrano i casi di Rivoli nel 2008 e di Nuoro del 2009?

Se non ci possiamo permettere di andare a scuola, esiste il merito?

Parlando di merito lei ci racconta da ormai tre anni la favola che ogni studente raggiungendo una valutazione alta e impegnandosi potrà andare avanti.


La verità è che le sue politiche, oltre a rivelarsi fallimentari, sono contrarie alle sue stesse dichiarazioni.


Infatti in Italia grazie a lei, solo chi ha i soldi ed è di “buona famiglia” può andare avanti nel percorso di studi, visto i costi sempre più alti che le famiglie devono sostenere per andare a scuola.


Durante l'estate dovrebbero attivarsi per legge i corsi di recupero gratuiti, invece molti istituti sono costretti a farli pagare con cifre molto alte o a non organizzarli proprio per mancanza di fondi.


Per non parlare del “contributo volontario” che ormai di volontario non ha proprio niente, visto che le famiglie a settembre sono obbligate a pagare cifre sempre più alte, per iscrivere i figli a scuola.


Ci chiediamo quando lei, signor Ministro darà la possibilità a tutti di diventare meritevoli, sviluppando le proprie capacità individuali e permettendo a tutti una parità di condizioni di partenza senza svantaggiare chi nasce in una famiglia più povera?

A cosa serve il rigore senza la libertà di espressione e di pensiero?

Il suo provvedimento sul limite di assenze ha l’unico effetto di tappare la bocca a chi in questi mesi ha contestato le sue politiche e il suo operato.Punire chi protesta bocciandolo è un modo meschino e tirannico che dimostra semplicemente quanto poco rispetto lei abbia per i valori democratici su cui si fonda la nostra Repubblica.


Inoltre non essendo neanche stata in grado di emanare per tempo le specifiche al provvedimento, ha lasciato le scuole nel caos per gran parte dell'anno e accorgendosi solo all'ultimo minuto della sua inadempienza ha provato a riparare emanando una circolare a Marzo.


Le sue mancanze hanno comportato che gli studenti che hanno difficoltà a raggiungere l'istituto scolastico, che lavorano o che magari hanno problemi famigliari di ogni genere si sono trovati in gravissime difficoltà.


Ora noi le chiediamo se crede che sia realmente funzionale allo Stato Italiano una scuola che con ogni pretesto possibile boccia gli studenti aumentando quindi la dispersione scolastica e creando i presupposti per una futura disoccupazione di gran parte dei giovani del nostro Paese?


REBELDE CAMP LIBERI DI SOGNARE - CAMPEGGIO E CONTEST DELLA RETE DEGLI STUDENTI


-Cos'è?

E' il campeggio studentesco della Rete degli Studenti, centinaia di studenti da tutta Italia si riuniranno per una settimana a Marina di Massa (Toscana) per un evento all'insegna del divertimento; con concerti, dibattiti, workshop, mare sole e tanto altro!

Può essere un'occasione per parlare di scuola con studenti di tutta Italia, per organizzare la mobilitazione studentesca del prossimo anno, per ragionare e proporre idee nuove per cambiare la realtà che viviamo nelle nostre scuole, nelle nostre cittò, nel nostro paese, nel mondo!

E' un modo semplice e divertente per trascorrere una bella vacanza in compagnia di studenti da tutta Italia!


-Periodo

gli arrivi sono previsti per il 23 Luglio pomeriggio, i lavori del campeggio apriranno ufficialmente il 24 Luglio.

Il campeggio si chiuderà il 31 Luglio, con partenza il 1 Agosto.

Naturalmente non è obbligatorio trascorrere in campeggio l'intero periodo (7 giorni), è possibile arrivare e ripartire in tempi diversi fermandosi meno giornate


-Servizi

All'interno del campeggio avremo la gestione di un bar, la gestione della mensa (pranzo e cena). Sarà quindi possibile mangiare e ristorarsi direttamente in campeggio a costi contenuti.

Inoltre all'interno del parco potremmo utilizzare il campo sportivo per organizzare tornei di calcio, calcetto e altro.


-Costo

Il costo per il soggiorno in campeggio è 10 euro a persona per notte, senza costi aggiuntivi.


CONTEST MUSICALE:

In questa settimana di campeggio si svolgerà anche l'ormai storico Rebelde Contest, con band studentesche da tutta Italia. Tre serate di concerti 26 27 e 28 Luglio.

Requisiti per la partecipazione: il 50% dei componenti della band deve avere meno di 21 anni o frequentare al massimo il primo anno di università.


Materiale per la selezione :

una demo con un minimo di due brani scelti con relativi testi da inviare via internet o via posta.

una scheda tecnica con le specifiche dei requisiti strumentali e logistici.

una piccola biografia del gruppo e una foto.

il contatto del gruppo (email) e il numero di un referente.


Per far pervenire il materiale e per inforebeldecontest@gmail.com, o Jacopo Baffigo via el alamein 13, 58100 Grosseto entro il 5 Luglio. I gruppi che passeranno la selezione saranno richiamati entro il 10 Luglio. In palio per il primo classificato un buono da 500 euro per acquistare strumentazione in un negozio di musica e il soggiorno gratis in campeggio. alla seconda band classificata la rete degli studenti medi rimborserà il soggiorno in campeggio.


PER QUALSIASI INFORMAZIONE CONTATTACI: MANDA UNAMAILREBELDECAMP@GMAIL.COM

mercoledì 8 giugno 2011

REFERENDUM


Il 12 e il 13 giugno vogliamo dare un futuro all'Italia.

Non vogliamo affondare nell'arretratezza dell'energia nucleare, dei beni pubblici a diposizione di pochi eletti e della legge non uguale per tutti.


Per le energie rinnvabili e contro il nucleare vota sì.

I recentissimi fatti accaduti alla centrale atomica di Fukushima hanno dimostrato la pericolositàdell'utilizzo dell'energia atomica.

Per questo pretendiamo che il nostro paese abbandoni l'idea scellerata di voler utilizzare il nucleare, ma porti invece avanti una seria politica di investimentisulle energie rinnovabile e sulla protezione dell'ambiente, come stanno facendo i paesi più avanzati dell'Europa e del Mondo.

Per la difesa dell'acqua bene comune vota 2 volte sì.

Crediamo che l'acqua debba rimanere necessariamente un bene pubblico.Ci rifiutiamo di accettare che pochi privilegiati sfruttino le loro influenze sulla politica perricavare guadagno da un bene cosi fondamentale per la sopravvivenza delle persone.

Costringerci a pagare l'acqua è come costringerci a pagare un prezzo per vivere.

Per una vera giustizia vota vota sì.

Vogliamo cancellare ogni traccia del legittimmo impedimento, una legge voluta per evitare iprocessi e la giustizia.

Non possiamo accettare che ci siano cittadini che si credono superiori allalegge e per questo motivo è fondamentale ristabilire una vera democrazia.

Vota sì.

2 volte sì.

Sì.

sabato 7 maggio 2011

L'ITALIA SIAMO NOI!


Anche ieri gli studenti sono accorsi in migliaia in tutte le città del Veneto per sostenere lo sciopero generale indetto dalla CGIL.

Non possiamo stare a guardare un'Italia che non ci rappresenta, dominata dai tagli del governo contro l'istruzione pubblice e i lavoratori, in tutte le città abbiamo dato una rappresentanza significativa per rivendicare che i giovani, gli studenti, hanno deciso da che parte stare.

Dalle scuole superiori alle università anche oggi abbiamo marciato fianco con chi è disoccupato, cassaintegrato, precario, insomma con il paese reale.

L'iItalia siamo noi e non ci faremo dividere da un governo che vuole metterci l'uno contro l'altro.

Abbiamo iniziato l'anno scolastico con le grandi manifestazioni cittadine l'8 ottobre 2010, siamo arrivati a questo 6 maggio con la stessa voglia di cambiare che il passare dei mesi ha solo rafforzato.

Ieri, 6 maggio, abbiamo visto il nostro Veneto pieno di studenti e lavoratori che non piegano la schiena ma incrociano le braccia e alzano la testa.

Rete degli Studenti Veneto

Studenti Per - Udu Padova

Udu Verona

Usu Venezia

sabato 30 aprile 2011

6 MAGGIO: Perchè scendiamo in piazza


Le proteste studentesche e le lotte sociali in questi mesi sono state non solo costanti, ma si sono rafforzate e allargate.

Noi studenti siamo stati il filo conduttore di tutte le proteste che hanno scosso questo Paese, partendo dal nostro disagio, dalla rabbia di veder distrutte le nostre scuole e università, abbiamo proposto e portato avanti un’idea alternativa di Paese, che partisse dalla conoscenza per cambiare basi e presupposti.

In questi mesi siamo stati accanto ai lavoratori e alle lavoratrici, alla società civile, ai movimenti per i beni comuni, per l’acqua pubblica e contro il nucleare, a chi con piazze e mobilitazioni condivideva un’altra idea di Paese, un’altra idea di mondo, di rapporto tra i generi, di risoluzione dei conflitti, di libertà d’informazione, di lavoro, di difesa e attuazione della Costituzione Italiana.

L’8 Ottobre siamo stati a fianco degli studenti medi, il 16 Ottobre della Fiom, il 17 Novembre a fianco di coloro che rivendicano un diritto allo studio mondiale, il 27 Novembre a fianco della CGIL e del lavoro, il 30 Novembre con l'università, il 14 Dicembre siamo stati insieme a coloro per cui il governo era già caduto, il 28 Gennaio con chi lotta per la propria dignità, 13 Febbraio a fianco delle donne, il 12 Marzo a fianco della Costituzione e della Scuola Pubblica, il 9 Aprile a fianco dei precari, il 25 Aprile a fianco dei partigiani di ieri e di oggi, il 1 Maggio a fianco di chi sa cosa voglia dire "lavorare davvero".

Per questo con determinazione vogliamo prendere parte e appoggiare lo sciopero generale indetto dai lavoratori e dalle lavoratrici della CGIL per il 6 maggio.

Il 6 Maggio saremo tutti insieme, fianco a fianco, con tutti. Sarà il giorno in cui tutti questi fili rossi si uniranno per mostrare concretamente dove sta la VERA ITALIA, la nostra Italia.

Ritrovarsi insieme nelle piazze e nella giornata del 6 maggio sarà la migliore risposta ad un governo che vuole solo dividerci.

Ci dividono tra figli di buona famiglia e figli di nessuno, tra studenti e pensionati, ci dividono tra i lavoratori pubblici, i lavoratori metalmeccanici, tra garantiti e precari a vita.

A questa divisione noi rispondiamo unendoci ai lavoratori, ai pensionati, perché crediamo ancora nel lavoro e nell’istruzione come motore sociale e collante per il Paese, perché è il nostro Paese, ed è una Repubblica fondata non sul precariato, ma sul lavoro e sulla sua dignità.

Vogliamo che il 6 maggio sia una giornata per parlare di lavoro, di giovani, di istruzione, di beni comuni, una giornata dove rispecchiarsi e riconoscere che esiste un’altra Italia, responsabile e cosciente dei propri problemi, fiera della propria Costituzione, unita e con la voglia di ridare speranza ai propri cittadini.

L'ITALIA SIAMO NOI!


venerdì 22 aprile 2011

C'E' BISOGNO DI RESISTENZA


Da sempre questo Governo è apparso cieco ai problemi del nostro Paese, del Paese vero, quello esasperato, quello che soffre.

Negli ultimi tempi però ha cominciato a prendersi beffa di noi e lo ha fatto attacando i principi cardine del nostro Paese, la scuola, l'università, la sanità e la giustizia.

Noi studenti, spesso, ci sentiamo impotenti: non veniamo ascolti da coloro che dovrebbero ascoltarci e siamo seriamente preoccupati per la nostra prospettiva di vita: davanti a noi ci appare un futuro malato, che tutela coloro che non dovrebbero essere tutelati, come i mafiosi, gli evasori fiscali, i truffatori e i delinquenti, e che invece taglia letteralmente le gambe ai cittadini non autosufficienti, alle famiglie, ai pensionati, ma soprattutto ai giovani.

Noi studenti da sempre abbiamo tentato di far sentire la nostra voce in qualunque momento e di fronte a qualsiasi evento, che abbia toccato direttamente, o meno, il nostro Paese: dalla guerra in Afghanistan a quella in Libia, dalla Riforma Gelmini, alla 'Giornata della Memoria', dal 25 Aprile ai 150 anni d'Unità d'Italia... insomma, non ci siamo fermati un istante e non intendiamo farlo, perché abbiamo sempre cercato di portare all'attenzione pubblica argomenti importanti.

Non mi vergogno di dire che in questi ultimi anni di Berlusconismo sono stati gli studenti, i lavoratori e la società civile ad adempire al compito di altri e cioè fare in modo che l'informazione su ciò che accade in questo paese non fosse solo quella che possiamo vedere sul tg1 ma quella delle piazze che parlavano dei problemi reali dell'Italia.

Alle nostre proteste però non abbiamo avuto risposta.

Riteniamo scandaloso che il Governo non ascolti i figli e i nipoti di questo Paese e che anzi, li attacchi accusandoli di essere dei facinorosi, pericolosi manifestanti.

Un Governo che non ascolta gli studenti di oggi sicuramente non avrà mai la benché minima intenzione di ascoltare i pareri dei proprio cittadini, dei propri lavoratori, delle proprio famiglie!

Il Presidente dei Ministri, però, pur non interessandosi delle famiglie italiane, ha la sfacciataggine di consigliarle riguardo la scelta della libera scuola e promette alle mamme d’Italia di sottrarre i propri figli da “quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”.

Ma Berlusconi non sa che le famiglie vorrebbero essere libere solamente di poter far frequentare ai propri figli una scuola pubblica funzionante, aperta a tutti e di qualità, che invece viene distrutta a mano a mano dalla Riforma Gelmini.

Gli studenti sono stufi: né i continui attacchi del Goveno e né le Riforme potranno continuare a mettere in dicussione la Scuola e l'Università pubblica, che sono alla base della nostra Costituzione e del nostro Paese!

Non ci sono state risposte neanche alla mancanza di lavoro, ai problemi dei cittadini di ogni giorno, a partire dalle difficoltà di andare a fare la spesa ogni giorno, alle cure sanitarie, al fare in modo che un giovane.come una famiglia, come un pensionato possano arrivare alla fine del mese.

Per questo dobbiamo continuare tutti assieme a lottare, perchè, purtroppo per noi, c'è ancora bisogno di Resistenza!

[L'intervento della Rete degli studenti alla manifestazione dello SPI - CGIL Non è un Paese per tutti]

giovedì 3 marzo 2011

LETTERA DEI RAPPRESENTANTI DI ISTITUTO E CONSULTA DEL VENETO IN RISPOSTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Caro Presidente del Consiglio Berlusconi,

forse sarebbe il caso di ridare senso alle parole e di ascoltare il significato diverso che noi studenti conferiamo a quelle parole, lo stesso che dà loro anche la nostra Costituzione.

Libertà:

  • la libertà di poter scegliere partendo tutti dalle medesime possibilità di partenza senza che le condizioni di provenienza possano influire sulla nostra istruzione;
  • la libertà di poterci formare in un ambiente laico, accessibile a tutti, senza discriminazioni che, proprio perché laico, possa dare la possibilità ad ogni individuo di formarsi in totale libertà creandosi il proprio personale percorso.

Questa è la libertà che noi studenti leggiamo negli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione italiana.

Una Costituzione, caro Premier, che non toglie la libertà di scelta a nessuno: anzi, tutela l'individuo nella sua libertà di formarsi liberamente, senza vincoli d'appartenenza o di provenienza; questa è la scuola pubblica che noi difendiamo, una scuola in cui “l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”.

Quella stessa Costituzione che dà anche la possibilità ad enti e privati di istituire scuole ed istituti di educazione senza ulteriori oneri per lo Stato, per chi lo volesse.

Quale scelta migliore dovrebbero avere le famiglie per la crescita dei propri figli?

In un Paese, però, in cui sono ormai troppi anni che non si riforma sul serio, ma si taglia sulla scuola pubblica statale, è sicuramente più semplice tutelare la libertà delle famiglie che si possono permettere di mandare i propri figli nelle scuole private, dimenticandosi così quale sia il ruolo della Repubblica che dovrebbe, invece, rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

Se la riformassimo davvero questa scuola pubblica, pensandola come una risorsa che possa far crescere il Nostro Paese, come un bene da tutelare, non come un'azienda che comporta solo dei costi, se la sostenessimo come merita, se non insultassimo di continuo i suoi insegnanti e chi ogni mattina si impegna per farla funzionare, allora la libertà delle famiglie di mandare i propri figli in una Scuola di qualità, che dia loro la possibilità di formarsi liberamente e crearsi un proprio percorso, solo allora tale libertà sarebbe realizzata.

Noi non vogliamo una scuola che “inculchi i valori dei genitori”, non è questo il suo compito né deve esserlo. La scuola che vogliamo è una scuola che ci dia i mezzi per costruire i nostri valori e che lo faccia con il giusto sostegno e con metodi corretti, che ci educhi nel modo migliore ad affrontare le sfide presenti e future.

Questa, Presidente, è la scuola che vogliamo e che ogni giorno, insieme ai nostri insegnanti, proviamo a realizzare, pur con mille difficoltà. Questa è la scuola che vogliamo difendere.

Sofia Caenazzo

Rappresentante di Istituto - Liceo Artistico Modiglioni (Padova)

Diego Montenegro

Rappresentante di Istituto - Liceo Artistico Modiglioni (Padova)

Andrea Riva

Rappresentante di Istituto - Liceo Artistico Modiglioni (Padova)

Francesco Frison

Rappresentante di Consulta – Liceo Artistico Modigliani (Padova)

Giuseppe Cesaro

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Curiel (Padova)

Jacopo Marchesin

Rappresentante di Consulta – Liceo Scientifico Curiel (Padova)

Margherita Colonnello

Rappresentante di Istituto – Liceo Classico Tito Livio (Padova)

Pietro Bean

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Cornaro (Padova)

Tommy Ruzzante

Rappresentante di Istituto – Liceo Duca d’Aosta (Padova)

Sandu Floreotiu

Rappresentante di Istituto - I.T.G. Belzoni (Padova)

Raz Estacado

Rappresentante di Istituto - I.T.A.S. Scalcerle (Padova)

Luca Bernardini

Rappresentante di Istituto – I.I.S. Cattaneo (Monselice – PD)

Matteo Banzato

Rappresentante di Istituto – I.I.S. Mattei (Conselve – PD)

Francesca Breda

Rappresentante di Istituto – I.I.S. Mattei (Conselve – PD)

Matteo Franceschi

Rappresentante di Istituto – I.I.S. Newton (Camposampiero – PD)

Alessandro Bertoncello

Rappresentante di Consulta – I.I.S. Newton (Camposampiero – PD)

Carlo Alberto Pietrobon

Rappresentante di Istituto - Liceo Tito Lucrezio Caro (Cittadella - PD)

Alessandro Frena

Rappresentante di Istituto – I.I.S Follador (Agordo – BL)

Elisa De Paris

Rappresentante di Istituto - I.I.S Follador (Agordo – BL)

Tara Riva Enayati

Rappresentante di Istituto - I.I.S Follador (Agordo – BL)

Alessandro Sorio

Rappresentante di Consulta – I.P.S. Fermi (Verona)

Michela Ceraico

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Galilei (Verona)

Anna Azzalin

Rappresentante di Istituto – Liceo Classico Celio-Roccati (Rovigo)

Giacomo Bez

Vicepresidente della Consulta Provinciale Studentesca di Vicenza

David Morpurgo

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Lioy (Vicenza)

Valentina Mazzoni

Rappresentante di Istituto – Liceo Artistico Martini (Vicenza)

Carmine Roberto

Rappresentante di Istituto - I.T.I.S. Rossi (Vicenza)

Giacomo Giuliari

Rappresentante di Istituto - Liceo Scientifico Quadri (Vicenza)

Filippo Sartori

Rappresentante di Consulta - Liceo Scientifico Quadri (Vicenza)

Doris Zijalic

Rappresentante di Consulta – I.T.A.S. Boscardin (Vicenza)

Francesco Casarotto

Rappresentante di Consulta – Liceo Classico Pigafetta (Vicenza)

Karim Mars

Rappresentante di Consulta – I.T.C. Fusinieri (Vicenza)

Antonio De Luca

Rappresentante di Istituto – I.P.S.I.A. Giorgi (Treviso)

Vincenzo Schiano di Cola

Rappresentante di Istituto – I.P.S.I.A. Giorgi (Treviso)

Marco Scordo

Rappresentante di Istituto – I.P.S.I.A. Giorgi (Treviso)

Silvia Trevisani

Rappresentante di Istituto – Liceo Classico Canova (Treviso)

Luca Renucci

Rappresentante di Istituto – Liceo Classico Canova (Treviso)

Francesco Mazzer

Rappresentante di Istituto – I.T.C. Riccati (Treviso)

Nicolò Vettori

Rappresentante di Istituto – I.T.C. Riccati (Treviso)

Giacomo Catarin

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Da Vinci (Treviso)

Philipp Tiozzo

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Da Vinci (Treviso)

Matteo Sovilla

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Da Vinci (Treviso)

Francesco Prencipe

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Da Vinci (Treviso)

Divà Beltramin

Rappresentante di Consulta – Liceo Scientifico Da Vinci (Treviso)

Gabriella Caamano

Rappresentante di Istituto – I.S.I.S.S. Besta (Treviso)

Gloria Pignata

Rappresentante di Consulta – I.S.I.S.S. Besta (Treviso)

Lorenzo Fantin

Rappresentante di Istituto – I.T.I.S. Barsanti (Castelfranco Veneto – TV)

Amine El Amraoui

Rappresentante di Istituto – I.T.I.S. Barsanti (Castelfranco Veneto – TV)

Matteo Bianchin

Rappresentante di Istituto – Liceo Levi (Montebelluna – TV)

Alessandro Gregnanin

Rappresentante di Istituto - I.I.S. Marco Polo (Venezia)

Giovanni Costa

Rappresentante di Istituto - I.I.S. Marco Polo (Venezia)

Nadir Zitti

Rappresentante di Istituto - ISTITUTO Barbarigo-Sarpi (Venezia)

Silvia Battain

Rappresentante di Istituto - ISTITUTO Barbarigo-Sarpi (Venezia)

Samuele Vedovatao

Rappresentante di Istituto - ISTITUTO Barbarigo-Sarpi (Venezia)

Luigi Basso

Rappresentante di Istituto – Liceo Tommaseo (Venezia)

Giovanni Bortolami

Rappresentante di Consulta – Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Gabriele Marcassa

Rappresentante di Consulta – Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Andrea Polato

Rappresentante di Istituto - Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Nicola Eddy

Rappresentante di Istituto - Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Tommaso Sartori

Rappresentante di Istituto - Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Leopoldo Camali

Rappresentante di Istituto - Liceo Scientifico Benedetti (Venezia)

Marco Giulio Giatti

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Foscarini (Venezia)

Vera Linder

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Foscarini (Venezia)

Lorenzo Varponi

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Foscarini (Venezia)

Sofia Dabalà

Rappresentante di Consulta - Liceo Classico Foscarini (Venezia)

Beatrice Pozzi

Rappresentante di Consulta - Liceo Classico Foscarini (Venezia)

Leonardo Nadali

Presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Venezia

Alice Marceca

Rappresentante di Consulta – Liceo Scientifico Morin (Venezia)

Anna Manfrin

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Morin (Venezia)

Tommaso Parigi

Rappresentante di Istituto – Liceo Scientifico Morin (Venezia)

Gabriele Da Ronche

Rappresentante di Consulta – I.T.I.S. Zuccante (Venezia)

Nicola Campagnol

Rappresentante di Consulta – I.T.I.S. Zuccante (Venezia)

Alvise Rossi

Rappresentante di Istituto - I.T.I.S. Zuccante (Venezia)

Enrico Fuzzi

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Franchetti (Venezia)

Francesco Zamendo

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Franchetti (Venezia)

Enrico Silvestri

Rappresentante di Istituto - Liceo Classico Franchetti (Venezia)

Pietro Bolzan

Rappresentante di Consulta - Liceo Classico Franchetti (Venezia)

Giovanni Nordio

Rappresentante di Consulta - Liceo Classico Franchetti (Venezia)

Marta Traverso

Rappresentante di Istituto - Liceo Majorana-Corner (Mirano – VE)

Anna Marotta

Rappresentante di Istituto - Liceo Majorana-Corner (Mirano – VE)

Nicola Agnoletto

Rappresentante di Consulta - Liceo Majorana-Corner (Mirano – VE)

Maria Poli Semenzato

Rappresentante di Consulta - Liceo Majorana-Corner (Mirano – VE)

Marco Cazzin

Rappresentante di Istituto – I.T.I.S. Primo Levi (Mirano – VE)

Giovanni Pieretti

Rappresentante di Istituto – I.T.I.S. Primo Levi (Mirano – VE)

Elisa Marzaro

Rappresentante di Consulta - I.T.I.S. Primo Levi (Mirano – VE)

Silvia Casarin

Rappresentante di Consulta - I.T.S. 8 Marzo (Mirano - VE)

Chezia Camozzi

Rappresentante di Consulta - I.T.S. 8 Marzo (Mirano - VE)

Giulia Volpato

Rappresentante di Istituto - I.I.S. Ponti-Lorenz (Mirano – VE)

Sara Pizzati

Rappresentante di Consulta - Liceo Scientifico G.Galilei (Dolo-VE)

venerdì 18 febbraio 2011

26 Febbraio: MANIFESTAZIONE REGIONALE



TAGLI, TAGLI E ANCORA TAGLI!


Questo è il bilancio regionale che la giunta Zaia sta promuovendo per tutto il Veneto, i numeri parlano chiaro:

SICUREZZA ED ORDINE PUBBLICO -92%
SVILUPPO DEL SISTEMA PRODUTTIVO E DELLE PICCOLE MEDIE IMPRESE -62,20%
EDILIZIA SPECIALE PUBBLICA -86,33%
CULTURA -62,57%
ISTRUZIONE E FORMAZIONE -12,18%
SPORT E TEMPO LIBERO -87,48%


Per quanto riguarda l'istruzione:

ISTRUZIONE E FORMAZIONE -12,2%
INTERVENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO -14,1%
INTERVENTI INFRASTRUTTURALI PER L'ISTRUZIONE -100,0%
CONTRIBUTI IN ANNUALITA' PER L'EDILIZIA SCOLASTICA 0,0%
FORMAZIONE PROFESSIONALE -3,2%
POTENZIAMENTO STRUTTURE FORMATIVE -99,3%


Questo è il Veneto che vogliamo? NO!

ZAIA HA CANCELLATO i fondi per la RISTRUTTURAZIONE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI che avrebbero dovuto rappresentare una priorità (-29,4 milioni di euro), ha RIDOTTO del 14,1% il fondo per il DIRITTO ALLO STUDIO.

Se a questo aggiungiamo i tagli contenuti nella finanziaria del governo sul fondo statale per le borse di studio per gli studenti universitari meno abbienti (-90%), abbiamo un quadro terribilmente chiaro della natura davvero di classe che rischia di assumere il sistema scolastico e universitario nel nostro Paese.

Grazie ai tagli decisi dal governo (quasi 400 milioni di euro in meno per il Veneto), la Regione si appresta ad approvare un Bilancio di previsione che taglia con l'accetta e senza alcuna idea di programmazione e di individuazione di priorità, praticamente tutti i capitoli di spesa.

Zaia è l'unico Presidente di Regione a dichiararsi d'accordo con i tagli decisi dal governo, mentre tutte le altre regioni (sia quelle governate dal centro destra, sia quelle di centro sinistra) avevano denunciato i rischi concreti di ricadute devastanti in termini di tagli ai servizi (sanità, assistenza sociale, trasporto pubblico locale, ma non solo) e un aumento delle tasse.

Più costi e meno servizi, meno posti di lavoro, meno risorse.

Il 26 febbraio saremo in piazza con i lavoratori per denunciare questa manovra vergognosa, per dire a
Zaia & co. PREDONI A SCUOLA NOSTRA!

venerdì 28 gennaio 2011

OGGI NOI STUDENTI IN PIAZZA CON I LAVORATORI - IL NOSTRO FUTURO NON E' RICATTABILE!


Grandissima partecipazione studentesca oggi alla manifestazione della FIOM-CGIL a Padova.

Centinaia di ragazze e ragazzi, studenti e studentesse di tutte le province del Veneto si sono ritrovati ancora una volta a fianco dei lavoratori in un corteo bello, colorato e partecipato.

Abbiamo detto forte e chiaro che lavoratori e studenti sono oggi vittime dello stesso ricatto che impone per non perdere il lavoro o per riuscire ad averne uno precario, di rinunciare ai propri diritti e alla propria dignità.

Per la Rete degli Studenti Medi Veneto dal palco è intervenuto Luca Trescato, dell'esecutivo regionale: "Abbiamo deciso di condividere una piazza con i lavoratori, alla faccia di chi ci vuole dividere bollandoci come fannulloni e bamboccioni da una parte e assenteisti e improduttivi dall'altra.

Dal lavoro alla scuola ci dicono che non ci sono i soldi per far nulla e poi aumentano le spese militari di decine di miliardi per comprare cacciabombardieri.

Fanno passare come modernità l'eliminazione dei diritti e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

Da questa piazza, a testa alta, vogliamo dire che stiamo dalla parte giusta, noi stiamo con i lavoratori, noi stiamo con i diritti, noi stiamo con chi li difende, perchè il nostro futuro non è ricattabile!"

mercoledì 19 gennaio 2011

IL 28 GENNAIO GLI STUDENTI IN PIAZZA CON I LAVORATORI. IL NOSTRO FUTURO NON E’ RICATTABILE


Con l’approvazione della legge Gelmini il governo conclude il processo di distruzione dell’università italiana iniziato con la Legge 133.

Nel nome della modernizzazione, del merito e della lotta alle clientele e al baronato si è consumata la morte dell’università pubblica italiana.

Nel nome di principi ribaltati a uso e consumo della retorica neoliberista, questo governo mette il futuro degli atenei italiani e delle nuove generazioni nelle mani dei privati, cancella il diritto allo studio, rende ancora più precari ricercatori, studenti e lavoratori.

La riforma dell’università è emblematica per comprendere la strategia di questo governo nell’affrontare la crisi economica e le sfide di un mondo sempre più globalizzato, facendo pagare i costi della crisi a chi non l’ha provocata, alle fasce sociali più deboli, togliendo loro diritti.

Ci dicono che in nome di una non meglio identificata modernità bisogna sacrificare i diritti, ci dicono che per cogliere la sfida di una globalizzazione spietata bisogna piegarsi alle pure logiche del mercato e del profitto, sacrificando qualsiasi cosa.

L’idea della Gelmini, di questo governo e di Marchionne è quella di ricattare un intero paese per soddisfare gli interessi di pochi.

Hanno approvato la riforma della scuola e il ddl università riducendo in macerie il sistema pubblico d’istruzione italiana, rispondendo alle migliaia di studenti che si sono mobilitati che la crisi richiede sacrifici.

Ora ci vogliono convincere che per uscire dalla crisi bisogna smantellare i diritti conquistati dopo lunghe lotte.

Il movimento di questo autunno, nato contro la riforma della scuola e dell’università, ha invece dimostrato tutt’altro. Ha messo in difficoltà una classe politica corrotta, e un’opinione pubblica distratta da scandali sessuali e liti nella maggioranza, riportando il dibattito pubblico sul terreno dei diritti e del lavoro.

Gli studenti di oggi sono per la prima volta la generazione con meno prospettive rispetto a quelle passate, la generazione di chi sa che avere una laurea non significa trovare lavoro, di chi non può progettare il proprio futuro, di chi è costretto a fuggire all’estero per poter esprimere il proprio talento e per essere valorizzato.

Alla scelta, o meglio al ricatto, tra un futuro precario o la fuga all’estero gli studenti hanno detto no in maniera ferma e radicale riuscendo a bloccare il paese e conquistandosi la solidarietà dei cittadini.

Il 28 gennaio, in occasione dello sciopero dei lavoratori metalmeccanici, saremo ancora una volta in piazza per difenderci dall’attacco di chi vuole rubare il nostro futuro cancellando i diritti.

Ad unire lavoratori e studenti è la contrarietà al modo in cui il Governo sta affrontando gli effetti di una crisi economica che sta producendo migliaia di disoccupati, innanzitutto tra ragazzi e ragazze precari, nel sistema pubblico e in quello privato, la mancanza di reali garanzie sociali da parte dello stato in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando.

Lavoratori e studenti sono oggi vittime dello stesso ricatto che impone per non perdere il lavoro o per riuscire ad averne uno precario, di rinunciare ai propri diritti e alla loro dignità.

NOI NON CEDIAMO DAVANTI AI RICATTI! IL NOSTRO FUTURO PARTE DAI NOSTRI DIRITTI! IL 28 GENNAIO TUTTI IN PIAZZA INSIEME AI LAVORATORI!


sabato 15 gennaio 2011

VENEZIA, 21 GENNAIO SCIOPERO E CORTEO REGIONALE PER I TRASPORTI


LA REGIONE VENETO CI LASCIA A PIEDI!


La Regione Veneto, capitanata dal Presidente Luca Zaia, ha approvato il taglio del 25% dei fondi per il trasporto pubblico regionale!

Questo significa, come previsto dalla Regione:


- MENO AUTOBUS CON TAGLI ALLE CORSE E A INTERE LINEE

- MENO TRENI

- LICENZIAMENTO DEI DIPENDENTI

- VIENE COLPITO SOPRATTUTTO IL TRASPORTO EXTRAURBANO

- AUMENTO DEL COSTO DEI BIGLIETTI E DEGLI ABBONAMENTI


In sostanza: PIU' COSTO E MENO SERVIZI


IL 21 Gennaio

SOSTENIAMO LO SCIOPERO REGIONALE DEI TRASPORTI E PARTECIPEREMO AL CORTEO REGIONALE CHE SI TERRA' A VENEZIA


No ai tagli - Sì al trasporto pubblico!


Corteo ore 9.30 Piazzale Roma