martedì 28 settembre 2010

DISTRUGGONO LA SCUOLA, MA NON I NOSTRI SOGNI - 8 OTTOBRE 2010 – MOBILITAZIONE STUDENTESCA NAZIONALE


Siamo studenti e studentesse a cui hanno tolto la scuola e il futuro.

Ci hanno lasciato le macerie di una scuola sempre più insicura e precaria.

I tagli della 133 , non sono più delle cifre immaginarie, ma la realtà che ogni giorno viviamo nelle nostre scuole.

Tagliando 8 miliardi di euro hanno distrutto le nostre scuole, facendole diventare dei luoghi vuoti, privi di una funzione sociale.

La scuola che ci hanno lasciato è una scuola che ci dà sempre meno, che non ci da opportunità difuturo, ma che ci chiede sempre di più: dobbiamo pagare corsi di recupero e attività integrative, contributi “volontari” altissimi, essere a posto con il saldo dei debiti a fine anno e fare attenzione alla roulette del voto in condotta e delle troppe assenze.

La Gelmini e Tremonti giustificano la loro opera distruttiva dicendo che in un periodo di crisi come questo bisogna tagliare tutto il possibile. Noi però non crediamo che le nostre scuole possano essere gestite come delle aziende in dissesto economico, né che si possano considerare il sapere e l’istruzione come dei capitoli di bilancio sui quali tagliare per far cassa.

Scuola, università e ricerca sono oggetto di tagli indiscriminati da parte del governo, mentre la Gelmini dice che tutto ciò è per la qualità e il merito, noi vediamo solo meno ore, meno laboratori, meno diritti, meno insegnanti preparati e scuole che funzionano peggio.

Crediamo fortemente che tagliare sui saperi sia una scelta, non una necessità, scelta dettata dall’esigenza di questo governo di eliminare qualsiasi alternativa culturale e pensiero critico in questo paese, ad eliminare gli unici luoghi in cui ancora si può discutere e creare cambiamento.

È per questo che a chi ci dice che non ci sono soldi, rispondiamo che il nostro paese spende 23 miliardi nell’apparato militare; 5 miliardi per le grandi opere, 700 milioni l’anno per le scuole paritarie e 20 milioni per campi di addestramento alla guerra per studenti.

Noi chiediamo che questi soldi vengano reinvestiti su di noi, sul nostro futuro, sulle nostre vite.

Chiediamo:

DIRITTO ALLO STUDIO

Le spese a carico dei studenti e delle famiglie quest’anno hanno raggiunto cifre esorbitanti, fra il costo dei libri (in media 400 euro a studente), quello dei trasporti, i corsi di recupero e le attività extracurriculari a pagamento, frequentare la scuola è diventato un privilegio di pochi.

In un contesto di crisi economica che ha impoverito le nostre famiglie, tolto il lavoro ai nostri genitori, ridimensionato le basi sulle quali costruire i nostri sogni, dare a tutti l’opportunità di avere un’istruzione di qualità ci sembra l’unica alternativa possibile per uscire dalla crisi.

Per questo chiediamo misure straordinarie di sostegno al reddito per consentire a tutti di studiare e raggiungere i più alti livelli di istruzione, che preveda un finanziamento di almeno 150 milioni per finanziare borse di studio e corsi di recupero e che si lavori insieme con le componenti della scuola per una legge quadro nazionale sul diritto allo studio che limiti la dispersione scolastica e faciliti l’accesso all’istruzione di tutti e tutte.

EDILIZIA SCOLASTICA

Il 40% degli edifici scolastici è stato costruito fra il 1940 e il 1974 e necessita di misure urgenti d’intervento, ma non ci sono neanche i soldi per la manutenzione. Chiediamo che vengano modernizzate le strutture, creati i laboratori e le palestre (assenti nel 45% degli istituti), che venga istituita un’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica e che ci sia un investimento straordinario triennale di 20 miliardi perché nessuno deve mai più morire sotto le macerie di una scuola!

BASTA AL FALSO MERITO

La Gelmini dice di aver creato la scuola del rigore e del merito, ma il nuovo sistema di valutazione produce distorsioni e ingiustizie e spinge molti ad abbandonare precocemente gli studi.

Il voto in condotta e il nuovo sistema di accesso all’esame di stato sono solo delle operazioni demagogiche e inutili, che ci riempiono di rabbia se consideriamo quali sono i veri sistemi con cui nel nostro Paese si fa carriera: non il merito ma le raccomandazioni e i favoritismi!

Diciamo basta alle storture della riforma della valutazione, della terno al lotto per accedere alle università a numero chiuso, vogliamo una valutazione che valorizzi davvero il merito e ci aiuti a crescere e non che ci costringa ad abbandonare il nostro percorso di studi!

VOGLIAMO UNA DIDATTICA NUOVA!

Con la finta riforma della secondaria vengono eliminate le sperimentazioni, ridotte le ore, eliminate materie.

Questo riordino ha lasciato le scuole nel caos, cambiando tutto per non cambiare niente. Chiediamo che venga riformato il sistema con l’introduzione del biennio unitario.

Chiediamo una didattica nuova, che abbandoni il sistema delle lezioni frontali e che investa nelle nuove tecnologie.

Chiediamo che venga abbandonata l’idea che gli istituti tecnici e professionali sono scuole di serie B.

Pretendiamo invece che vengano incentivati i sistemi di alternanza-scuola lavoro e che venga cancellata la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico mediante l’apprendistato.

Crediamo che l'obbligo scolastico debba essere alzato fino ai 18 anni in modo da contrastare la dispersione scolastica e favorire l’istruzione nel nostro paese.

PIU’ DEMOCRAZIA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE

Il governo toglie soldi alle scuole e fa provvedimenti per aprire le scuole al finanziamento degli enti locali e dei privati.

Chiediamo che venga eliminato il comitato scientifico, che lascia in mano agli imprenditori e ai privati le nostre scuole, e che venga implementata la rappresentanza studentesca e non smantellata come stanno facendo.

Pretendiamo che ci sia un finanziamento immediato di almeno 10 milioni di euro per le consulte studentesche, le associazioni e i progetti portati avanti dagli studenti per gli studenti.

NO AI LICENZIAMENTI

La Gelmini dice che gli insegnati sono troppi, per questo lascia senza lavoro oltre 25000 precari, per la maggior parte nuovi insegnanti più formati di quelli attuali che rimangono alla porta.

Peccato che nelle nostre scuole gli insegnanti più che essere troppi sembrano pochi, visto che non si riescono a realizzare corsi di recupero, attività alternative o a tenere aperte le scuole il pomeriggio.

Non accettiamo questo licenziamento di massa, chiediamo insegnanti preparati e con un contratto a tempo indeterminato per avere una continuità nella didattica, primo presupposto per riuscire ad innovarla.

NO ALLE DISCRIMINAZIONI

Nella finanziaria 2010 vengono azzerate tutte le forme di sostegno per gli studenti affetti da disabilità.

Questo, unito a provvedimenti populisti e razzisti come il tetto del 30% per gli studenti migranti, ci fa capire come vogliono farci vivere in scuole razziste e non inclusive.

Chiediamo un finanziamento di almeno 100 milioni di euro per progetti di integrazione dei nuovi cittadini.

QUALITA’= FINANZIAMENTI

Senza finanziamenti adeguati non c’è nessuna riforma possibile, ci sono solo tagli mascherati da novità inesistenti.

Una scuola libera, dove ognuno può esprimersi e realizzare i propri sogni è il presupposto per un futuro libero, libero dalle catene del precariato, del lavoro nero, dello sfruttamento e dell’ignoranza.

È per questo che pretendiamo che l’investimento nei settori della conoscenza sia aumentato almeno a livello di quello degli altri Paesi europei!

lunedì 27 settembre 2010


(clicca sull'immagine per ingrandire)

sabato 25 settembre 2010

CHIEDIAMO SCUOLE E CULTURA, CI DANNO ARMI


Disgustoso insegnare la guerra nelle nostre scuole

La firma del protocollo “allenati alla vita” siglato tra la direzione scolastica della Lombardia e il comando militare dell'Esercito non è che un ulteriore tassello della politica che sta portando avanti questo governo.

Non è infatti un caso che un protocollo, per il momento regionale, che vede entrare nelle scuole l'esercito e il rigore militare sia supportato dal Ministro della difesa e il Ministro dell'istruzione.

Si delinea la chiara intenzione di allargare, in un futuro sicuramente prossimo, la materia para-militare a livello nazionale.

Mentre il Ministro Gelmini continua a tagliare i fondi dell'istruzione pubblica, dicendo che c'è bisogno di riequilibrare gli sprechi che ci sono nel settore più importante per costruire una futura cittadinanza consapevole, permette che in una regione del nostro Paese avvenga il finanziamento, da parte della direzione scolastica della Lombardia, di una materia che di formativo dal punto di vista didattico non ha nulla se non abituare gli studenti a seguire gli ordini e non a contraddire ciò che ci viene detto “dall'alto”.

Gli ideatori di questa follia, cercano di giustificare questo progetto neo-fascista sostengono che il lavoro di gruppo, creato intorno all'uso di pistole ad aria compressa, possa portare al contrasto del bullismo, ma non è sicuramente questo il modo per contrastare questo fenomeno, anzi questo serve soltanto ad istigare alla violenza.

Inoltre mentre il Ministro dell'istruzione continua a elogiare la sua finta riforma del sistema d'istruzione tagliando materie fondamentali, licenziando precari e docenti, mettendo a rischio la vita degli studenti ogni giorno costringendoli a seguire lezioni in aule superaffollate, distruggendo il futuro di migliaia di studenti non garantendo una formazione di qualità, si preoccupa di garantire che a centinaia di studenti lombardi venga insegnato a sparare e a fare la guerra, non è accetabile.


domenica 19 settembre 2010

ZAIA NON VOGLIAMO DELLE BIBBIE MA UNA SCUOLA DECENTE!


E’ molto triste vedere che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sia più preoccupato di fare bella figura con il Vaticano piuttosto che limitare i danni fatti dalla riforma scolastica della Gelmini.

D’altronde, non possiamo biasimarlo, in quanto è stato proprio il Ministro della Pubblica Istruzione a pronunciare la proposta più “devota” del millennio: una Bibbia per ogni studente!

Non c’è quindi da stupirsi che anche qui in Veneto i colleghi di maggioranza facciano eco immediato alle sparate della Gelmini.

Dobbiamo ricordare che l’Italia è uno stato laico non confessionale? Dobbiamo ricordare che è sulla Costituzione e non sulla Bibbia che Zaia ha prestato giuramento?

A parte questi due aspetti non affatto secondari perché la Regione intende finanziare l’acquisto di bibbie e non investire nella terza area per gli istituti professionali?

Hanno appena deliberato che saranno le famiglie a prendersi il costo della terza area (variabile dai 300 ai 600 euro), forse è per concretizzare la Trasfigurazione della scuola pubblica in semi-privata?

In questo momento noi studenti non abbiamo bisogno di un testo sacro, a meno che la preghiera non salvi gli studenti dal crollo dei soffitti delle scuole o dai tetti in amianto, per cui il vero miracolo è non prendersi un cancro.

Eppure su questo, Zaia ha fatto voto di silenzio.



sabato 18 settembre 2010

8 OTTOBRE SCIOPERANO ANCHE GLI INSEGNANTI !


PER L'8 OTTOBRE 2010, LA FLC CGIL HA PROCLAMATO UNO SCIOPERO NAZIONALE IN TUTTI I COMPARTI DELLA CONOSCENZA

Come preannunciato, nelle prossime settimane entrano nel vivo alcune delle iniziative di mobilitazione del nostro sindacato.

Un appuntamento importante sono le ore di sciopero che saranno attuate in maniera articolata fino a dicembre 2010. Inizialmente sarà interessata la prima ora di lezione per i docenti della scuola, la prima ora di attività per i docenti universitari e ricercatori, la prima ora di servizio per il personale ausiliario-tecnico-amministrativo.

La prima ora di sciopero sarà effettuata per tutti i comparti l'8 ottobre - inizialmente previsto per il 4 ottobre - successivamente saranno attuati scioperi ad intermittenza ogni quindici giorni.

Nota. Lo spostamento della data dello sciopero da lunedì 4 ottobre a venerdì 8 si è resa necessaria a seguito dei rilievi mossi dalla Commissione di garanzia sul diritto di sciopero (concomitante indizione di uno sciopero da parte di altra sigla sindacale).


Il quadro della situazione

I tagli pesantissimi a scuola, università, ricerca e Afam, il netto peggioramento della qualità del lavoro nelle scuole non statali e la crisi devastante della formazione professionale richiedono risposte di lotta all’altezza dello scontro.

L’apertura del nuovo anno scolastico avviene in una situazione di incertezza il cui dato incontestabile è quello di un netto impoverimento della qualità dell’offerta formativa.

Il disegno di legge Gelmini sull’università e l’attacco agli enti di ricerca, veicolato dalla legge di riordino e dagli altri provvedimenti, stanno compromettendo già ora la funzione di queste istituzioni.

I sistemi di istruzione formazione e ricerca sono sempre più al centro di un processo di smantellamento della centralità del ruolo pubblico con la chiara intenzione del Governo di favorire un esteso processo di privatizzazione dei saperi. Si vuole tornare indietro nel tempo non garantendo più a tutti l’accesso all’apprendimento come sancito dalla nostra Costituzione.

Vi è anche il tentativo di restringere gli spazi di democrazia nei nostri comparti per affermare logiche autoritarie, centralistiche e burocratiche che intendono cancellare la libertà d’insegnamento e di ricerca, la laicità e l’autonomia delle scuole, delle università e degli enti di ricerca pubblici.

Ciò che accade nei comparti della conoscenza è lo specchio di una idea regressiva di società e di relazioni sociali che questo Governo e Confindustria vogliono imporre.

Le vicende di Pomigliano e la disdetta del contratto dei metalmeccanici configurano una lacerazione profondissima delle regole democratiche e il venir meno del carattere universale dei diritti sociali e degli istituti contrattuali.

Il blocco dei contratti e delle carriere per tre anni, la legge Brunetta, il congelamento degli scatti di anzianità nella scuola con l’intenzione di cancellarli definitivamente, fanno parte integrante dello stesso disegno teso alla distruzione del sindacato confederale.

L'obiettivo è l'eliminazione di ogni dissenso rispetto alla devastazione sociale che s’intende affermare nel nostro Paese.

Anche per queste ragioni occorre rinnovare le Rsu, quale risposta coerente e decisa al restringimento degli spazi di democrazia nel lavoro e per recuperare ogni spazio possibile di contrattazione sui posti di lavoro.

Dobbiamo difendere le regole democratiche nel pubblico impiego quale condizione per una loro estensione nei settori privati.

Ogni lavoratrice e lavoratore deve avere il diritto di votare le piattaforme rivendicative e le intese e non può essere il Governo e il padronato a scegliersi i sindacato con cui trattare.

Nei settori della conoscenza stiamo vivendo una vera e propria emergenza occupazionale a causa delle politiche del duo Tremonti-Gelmini.

Oltre al licenziamento di decine di migliaia di lavoratori hanno provocato un'ulteriore processo di precarizzazione.

Fondamentale è la mobilitazione dei precari e bisogna sostenerla con determinazione, dalla scuola all’università, dalla ricerca all’Afam, dalle scuole non statali alla formazione professionale. Le tante precarietà vanno ricomposte in un disegno generale unitario che sappia coniugare la cancellazione della precarietà con i necessari cambiamenti che assicurino maggiore qualità ai nostri comparti.

Altrettanto importante è la protesta dei ricercatori universitari che, assieme ai precari e agli studenti, rappresentano le categorie più colpite dal disegno di legge gelmini. La FLC sostiene questa mobilitazione ritenendola centrale per riaprire una discussione pubblica sul ruolo dell’Università e contrastare le politiche scellerate del governo.

Negli enti di ricerca, e in particolare al CNR, è in corso una iniziativa unitaria che sarà rilanciata e intensificata nei prossimi giorni con un appuntamento nazionale.


Le priorità della FLC CGIL...

In questo quadro pesantemente negativo la FLC CGIL conferma l’agenda delle sue priorità

  • Blocco dei tagli per tornare ad investire in tutti i comparti della conoscenza
  • Sostegno al ruolo pubblico
  • Superamento del precariato in tutti i comparti pubblici e privati
  • Riconquista del contratto nazionale e del diritto alla contrattazione decentrata
  • Difesa delle regole democratiche e della rappresentanza in tutti i settori pubblici e loro estensione nei settori privati
  • Rilancio del sistema pubblico di ricerca
  • Costruzione di un sistema nazionale della formazione professionale

...e il percorso di mobilitazione

La FLC CGIL mette al centro della propria mobilitazione la qualità e la stabilità del lavoro per governare i necessari processi di cambiamento dei nostri comparti, dando così un anima ed un filo logico alle nostre rivendicazioni e ponendo le premesse per un nuovo patto generazionale che abbia come pilastri e in rapporto inscindibile, diritto allo studio, Welfare studentesco e qualità del lavoro.

La proclamazione dello sciopero nazionale deve essere quindi parte integrante di un percorso di lotte che deve intrecciare una forte iniziativa sui posti di lavoro e sul territorio con le scadenze nazionali dei prossimi giorni:

  • Assemblea delle Rsu di tutto il pubblico impiego il 24 settembre,
  • giornata di mobilitazione europea del 29 settembre, caratterizzata per la CGIL con il tema della precarietà nel mondo della conoscenza,
  • sostegno alla manifestazione dei metalmeccanici del 16 ottobre,
  • sostegno alle manifestazioni degli studenti,
  • le diverse iniziative sul precariato,
  • assemblee nel primo giorno di scuola,
  • la settimana di mobilitazione nelle Università, a partire dal 4 ottobre, e degli enti di ricerca pubblici.

Il prossimo direttivo valuterà l’ipotesi di convocare una grande manifestazione nazionale nei primi giorni di novembre.

L’intero nostro programma dovrà avere forti connotati confederali ricercando il massimo di convergenza con tutte le categorie della CGIL, a partire dalla FP, e saranno tappe importanti delle iniziative che saranno decise dal Comitato direttivo della confederazione del 16 e 17 settembre.

La convocazione degli Stati generali, il cui lavoro preparatorio è già partito, sarà fondamentale per proporre al Paese una proposta alternativa per uscire dalla crisi, attraverso la centralità della conoscenza come la più importante risorsa per lo sviluppo economico e sociale, costruendo una rete larga di alleanze sociali e politiche.

Fonte: www.flcgil.it

martedì 14 settembre 2010

VERSO LA MOBILITAZIONE NAZIONALE DELL’ 8 OTTOBRE 2010


STUDENTI UNITI PER "TUTTA UN’ALTRA SCUOLA"


Siamo gli studenti che in questi anni hanno protestato contro la demolizione della scuola pubblica.

Siamo “i bulli”,” i faziosi”, “i facinorosi”, “gli assenti”, “quelli capaci di urlare solo dei no” e qualsiasi altro insulto possa essere inventato da chi non conosce né sa ascoltare il mondo della scuola.

Siamo quelli del 5 in condotta.

Siamo quelli che si vedranno stipati in edifici cadenti e pericolosi in gruppi di 30 per classe.

Siamo quelli che l’inglese e i laboratori se li sognano.

Siamo quelli che pensano che una bocciatura non sia una vittoria, simbolo del rinato rigore, ma una grande sconfitta.

Siamo quelli che non sono ascoltati, ma che ascoltano.

Siamo quelli che non sono visti, ma che vedono.

Siamo quelli che lo stato ritiene meno importanti di una serie di cacciabombardieri.

Siamo quelli che si sono visti negare in ogni modo possibile il diritto allo studio.

Siamo quelli che valorizzano l’andare in un istituto tecnico o in uno professionale.

Siamo quelli che preferirebbero non possedere più un tetto in amianto che avere un tetto del 30% per gli immigrati in classe.

Siamo quelli che sanno che “la più grande riforma dai tempi di Gentile” è solo un inutile riordino.

Siamo quelli che vogliono cambiare, veramente, la scuola.

Siamo quelli che vogliono il biennio unitario, la riforma dei programmi, un nuovo tipo di valutazione, più democrazia nelle scuole, l’abbandono della logica aziendale fin qui tenuta dal governo.

Noi siamo quelli che l’8 OTTOBRE scenderanno in piazza in tutto il Veneto e in tutt’Italia per proporre una scuola diversa da quella che si sta profilando, una scuola aperta, laica, democratica, plurale, una scuola veramente di tutti e per tutti.

Invitiamo quindi gli studenti di tutta la nostra regione ad unirsi a noi in quel giorno, per dimostrare che gli studenti amano la propria scuola e che vogliono essere i primi protagonisti e le prime voci di un cambiamento, uno vero, che ci veda coinvolti come soggetti attivi e consapevoli.

Costruiamo e proponiamo insieme TUTTA UN’ALTRA SCUOLA.

sabato 11 settembre 2010

venerdì 10 settembre 2010

VENEZIA NON HA PAURA


A Venezia nei giorni 10-11-12 settembre si svolgerà in Campo San Giacomo dell'Orio un happening dal titolo "Venezia non ha paura".

Incontri, dibattiti, cultura e spettacoli animeranno le tre giornatesui temi: ambiente e territorio ("l'erba ha voglia di vita"), migrazioni ("U stisso sangu") ed esperienze di buone pratiche collettive di solidarietà e partecipazione ("L'Italia non ha paura").

Abbiamo scelto il tema della paura perchè intorno a paure agitate fioriscono risposte sicuritarie. La paura è uno spettro che si autogiustifica, che fa leva sull'insicurezza del nostro tempo forzandopolitiche roboanti quanto inefficaci.

Da quando questo tema è entrato nella cassetta degli attrezzidel personale politico del nostro tempo, i temi reali sembrano passati in secondo piano rispetto ad una realtà percepita.

Venezia non ha paura.

Non ha paura di confrontarsi, non ha paura di affrontare i problemi per quelloche sono, non ha paura di cercare soluzioni reali a questioni concrete.

Questa iniziativa, cui si chiede di dare pubblicazione, vuole essere la nostra risposta alla cappa asfissiante di messaggi che additano nel più debole il capro espiatorio, nel saccheggio del territoriouna via d'uscita dalla crisi, in ogni protagonismo dei cittadini una minaccia alla ritualitàistituzionale.

Venezia non ha paura: Venezia scende in campo.


Parteciperanno, tra gli altri: Comitato 3e32 - L'Aquila, Ass.ne Radio Aut - Palermo, Greenpeace, Emergency, Comitato Venezia per l'acqua pubblica, H2O non potabile, Gruppo GasEnergia, EcoIstituto del Veneto Alex Langer, AmbienteVenezia, Assemblea Permanente contro il rischio chimico, Rete TuttiDirittiUmaniPerTutti

Organizza: Venezia città aperta Per informazioni: veneziacittaperta@gmail.com

giovedì 9 settembre 2010

GELMINI BOCCIATA PURE DALL'OCSE - Il Governo va nella direzione sbagliata


I dati Ocse sono molto chiari: per uscire dalla crisi bisogna investire sull’istruzione, concetto che ribadiamo da anni e che oggi trova delle conferme in dati concreti che non possono essere ribaltati dalla Gelmini, nonostante ovviamente ci stia provando.

La campagna mediatica che questo governo sta portando aventi viene oggi smantellata in ogni sua sfaccettatura: non è vero che in periodo di crisi non si può far altro che tagliare sull’istruzione, non è vero che sbagliamo a chiedere più risorse, non è vero che anche negli altri paesi europei i governi stanno prendendo questi provvedimenti.

Tagliare 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, come se fosse un’azienda in dissesto economico, vuol dire tagliare ogni speranza di ripresa dalla crisi per il nostro paese, nonché tagliare ogni aspettativa di futuro a noi studenti.

Chiediamo una scuola di qualità, ma di qualità vera, che ci permetta di essere al passo con i nostri coetanei europei e con un mondo del lavoro sempre più precario e globalizzato.

Quello che ci ritroviamo invece, sono tanti slogan, un uso sconsiderato delle parole merito e qualità, che poi nella realtà delle nostre scuole si traduce in mancanza di fondi, metodi di insegnamento e percorsi formativi fermi a 50 anni fa, abbandono scolastico alle stelle.

La realtà è che la finta riforma Gelmini va dalla parte sbagliata, e che finché saremo il fanalino di coda in quanto a spesa per l’istruzione in rapporto al Pil, addirittura dietro a Brasile ed Estonia, c’è poco da festeggiare.

martedì 7 settembre 2010

PRONTO SOCCORSO STUDENTESCO - Fai rispettare i tuoi diritti!


COS'E' PRONTO SOCCORSO STUDENTESCO?

E' un serivizio di pronto intervento che la Rete degli Studenti offre a tutti gli studenti che hanno bisogno di consultenza, informazioni, assistenza legale per risolvere eventuali problemi nel corso di esami, scrutini, valutazioni di condotta, corsi di recupero e quant'altro riguarda il complicato mondo della scuola.

PERCHE' OFFRIAMO QUESTO SERVIZIO?

Abbiamo deciso di attivare questio servizio perché troppo spesso siamo vittime innocenti di un mondo della scuola che non dà spazio alla voce degli studenti. Nei meandri della burocrazia molto spesso siamo noi studenti ed i nostri diritti rimetterci, è per questo che la Rete degli Studenti mette a tua disposizione uno sportello sindacale e consulenza legale.

COSA CHIEDIAMO?

Pretendiamo una scuola nella quale crescere e apprendere. Una scuola dove essere valutati non significa essere imputati ad un processo o diventare dei numeri su un registro, ma un modo per comprendere i propri limiti e le proprio mancanze. Merito, parola con cui si riempe la bocca la Gelmini, non vuol dire mandare avanti chi ce la fa e chi può e lasciare indietro chi è in difficoltà. Merito per noi è impegnarsi a scuola autonomamente dai risultati che possono dimostrarsi con numero e tabelle.

QUALI SONO GLI STRUMENTI?

Per ogni difficoltà puoi rivolgerti a noi:

- sportello mail nazionale: soccorsostudentesco@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

- aggiungici su MSN: retedeglistudenti@hotmail.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

- aggiungici su FB: Rete degli Studenti Medi

- puoi anche contattarci al: 3358482413