E’ molto triste vedere che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sia più preoccupato di fare bella figura con il Vaticano piuttosto che limitare i danni fatti dalla riforma scolastica della Gelmini.
D’altronde, non possiamo biasimarlo, in quanto è stato proprio il Ministro della Pubblica Istruzione a pronunciare la proposta più “devota” del millennio: una Bibbia per ogni studente!
Non c’è quindi da stupirsi che anche qui in Veneto i colleghi di maggioranza facciano eco immediato alle sparate della Gelmini.
Dobbiamo ricordare che l’Italia è uno stato laico non confessionale? Dobbiamo ricordare che è sulla Costituzione e non sulla Bibbia che Zaia ha prestato giuramento?
A parte questi due aspetti non affatto secondari perché la Regione intende finanziare l’acquisto di bibbie e non investire nella terza area per gli istituti professionali?
Hanno appena deliberato che saranno le famiglie a prendersi il costo della terza area (variabile dai 300 ai 600 euro), forse è per concretizzare la Trasfigurazione della scuola pubblica in semi-privata?
In questo momento noi studenti non abbiamo bisogno di un testo sacro, a meno che la preghiera non salvi gli studenti dal crollo dei soffitti delle scuole o dai tetti in amianto, per cui il vero miracolo è non prendersi un cancro.
Eppure su questo, Zaia ha fatto voto di silenzio.
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