martedì 28 settembre 2010

DISTRUGGONO LA SCUOLA, MA NON I NOSTRI SOGNI - 8 OTTOBRE 2010 – MOBILITAZIONE STUDENTESCA NAZIONALE


Siamo studenti e studentesse a cui hanno tolto la scuola e il futuro.

Ci hanno lasciato le macerie di una scuola sempre più insicura e precaria.

I tagli della 133 , non sono più delle cifre immaginarie, ma la realtà che ogni giorno viviamo nelle nostre scuole.

Tagliando 8 miliardi di euro hanno distrutto le nostre scuole, facendole diventare dei luoghi vuoti, privi di una funzione sociale.

La scuola che ci hanno lasciato è una scuola che ci dà sempre meno, che non ci da opportunità difuturo, ma che ci chiede sempre di più: dobbiamo pagare corsi di recupero e attività integrative, contributi “volontari” altissimi, essere a posto con il saldo dei debiti a fine anno e fare attenzione alla roulette del voto in condotta e delle troppe assenze.

La Gelmini e Tremonti giustificano la loro opera distruttiva dicendo che in un periodo di crisi come questo bisogna tagliare tutto il possibile. Noi però non crediamo che le nostre scuole possano essere gestite come delle aziende in dissesto economico, né che si possano considerare il sapere e l’istruzione come dei capitoli di bilancio sui quali tagliare per far cassa.

Scuola, università e ricerca sono oggetto di tagli indiscriminati da parte del governo, mentre la Gelmini dice che tutto ciò è per la qualità e il merito, noi vediamo solo meno ore, meno laboratori, meno diritti, meno insegnanti preparati e scuole che funzionano peggio.

Crediamo fortemente che tagliare sui saperi sia una scelta, non una necessità, scelta dettata dall’esigenza di questo governo di eliminare qualsiasi alternativa culturale e pensiero critico in questo paese, ad eliminare gli unici luoghi in cui ancora si può discutere e creare cambiamento.

È per questo che a chi ci dice che non ci sono soldi, rispondiamo che il nostro paese spende 23 miliardi nell’apparato militare; 5 miliardi per le grandi opere, 700 milioni l’anno per le scuole paritarie e 20 milioni per campi di addestramento alla guerra per studenti.

Noi chiediamo che questi soldi vengano reinvestiti su di noi, sul nostro futuro, sulle nostre vite.

Chiediamo:

DIRITTO ALLO STUDIO

Le spese a carico dei studenti e delle famiglie quest’anno hanno raggiunto cifre esorbitanti, fra il costo dei libri (in media 400 euro a studente), quello dei trasporti, i corsi di recupero e le attività extracurriculari a pagamento, frequentare la scuola è diventato un privilegio di pochi.

In un contesto di crisi economica che ha impoverito le nostre famiglie, tolto il lavoro ai nostri genitori, ridimensionato le basi sulle quali costruire i nostri sogni, dare a tutti l’opportunità di avere un’istruzione di qualità ci sembra l’unica alternativa possibile per uscire dalla crisi.

Per questo chiediamo misure straordinarie di sostegno al reddito per consentire a tutti di studiare e raggiungere i più alti livelli di istruzione, che preveda un finanziamento di almeno 150 milioni per finanziare borse di studio e corsi di recupero e che si lavori insieme con le componenti della scuola per una legge quadro nazionale sul diritto allo studio che limiti la dispersione scolastica e faciliti l’accesso all’istruzione di tutti e tutte.

EDILIZIA SCOLASTICA

Il 40% degli edifici scolastici è stato costruito fra il 1940 e il 1974 e necessita di misure urgenti d’intervento, ma non ci sono neanche i soldi per la manutenzione. Chiediamo che vengano modernizzate le strutture, creati i laboratori e le palestre (assenti nel 45% degli istituti), che venga istituita un’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica e che ci sia un investimento straordinario triennale di 20 miliardi perché nessuno deve mai più morire sotto le macerie di una scuola!

BASTA AL FALSO MERITO

La Gelmini dice di aver creato la scuola del rigore e del merito, ma il nuovo sistema di valutazione produce distorsioni e ingiustizie e spinge molti ad abbandonare precocemente gli studi.

Il voto in condotta e il nuovo sistema di accesso all’esame di stato sono solo delle operazioni demagogiche e inutili, che ci riempiono di rabbia se consideriamo quali sono i veri sistemi con cui nel nostro Paese si fa carriera: non il merito ma le raccomandazioni e i favoritismi!

Diciamo basta alle storture della riforma della valutazione, della terno al lotto per accedere alle università a numero chiuso, vogliamo una valutazione che valorizzi davvero il merito e ci aiuti a crescere e non che ci costringa ad abbandonare il nostro percorso di studi!

VOGLIAMO UNA DIDATTICA NUOVA!

Con la finta riforma della secondaria vengono eliminate le sperimentazioni, ridotte le ore, eliminate materie.

Questo riordino ha lasciato le scuole nel caos, cambiando tutto per non cambiare niente. Chiediamo che venga riformato il sistema con l’introduzione del biennio unitario.

Chiediamo una didattica nuova, che abbandoni il sistema delle lezioni frontali e che investa nelle nuove tecnologie.

Chiediamo che venga abbandonata l’idea che gli istituti tecnici e professionali sono scuole di serie B.

Pretendiamo invece che vengano incentivati i sistemi di alternanza-scuola lavoro e che venga cancellata la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico mediante l’apprendistato.

Crediamo che l'obbligo scolastico debba essere alzato fino ai 18 anni in modo da contrastare la dispersione scolastica e favorire l’istruzione nel nostro paese.

PIU’ DEMOCRAZIA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE

Il governo toglie soldi alle scuole e fa provvedimenti per aprire le scuole al finanziamento degli enti locali e dei privati.

Chiediamo che venga eliminato il comitato scientifico, che lascia in mano agli imprenditori e ai privati le nostre scuole, e che venga implementata la rappresentanza studentesca e non smantellata come stanno facendo.

Pretendiamo che ci sia un finanziamento immediato di almeno 10 milioni di euro per le consulte studentesche, le associazioni e i progetti portati avanti dagli studenti per gli studenti.

NO AI LICENZIAMENTI

La Gelmini dice che gli insegnati sono troppi, per questo lascia senza lavoro oltre 25000 precari, per la maggior parte nuovi insegnanti più formati di quelli attuali che rimangono alla porta.

Peccato che nelle nostre scuole gli insegnanti più che essere troppi sembrano pochi, visto che non si riescono a realizzare corsi di recupero, attività alternative o a tenere aperte le scuole il pomeriggio.

Non accettiamo questo licenziamento di massa, chiediamo insegnanti preparati e con un contratto a tempo indeterminato per avere una continuità nella didattica, primo presupposto per riuscire ad innovarla.

NO ALLE DISCRIMINAZIONI

Nella finanziaria 2010 vengono azzerate tutte le forme di sostegno per gli studenti affetti da disabilità.

Questo, unito a provvedimenti populisti e razzisti come il tetto del 30% per gli studenti migranti, ci fa capire come vogliono farci vivere in scuole razziste e non inclusive.

Chiediamo un finanziamento di almeno 100 milioni di euro per progetti di integrazione dei nuovi cittadini.

QUALITA’= FINANZIAMENTI

Senza finanziamenti adeguati non c’è nessuna riforma possibile, ci sono solo tagli mascherati da novità inesistenti.

Una scuola libera, dove ognuno può esprimersi e realizzare i propri sogni è il presupposto per un futuro libero, libero dalle catene del precariato, del lavoro nero, dello sfruttamento e dell’ignoranza.

È per questo che pretendiamo che l’investimento nei settori della conoscenza sia aumentato almeno a livello di quello degli altri Paesi europei!

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