sabato 25 settembre 2010

CHIEDIAMO SCUOLE E CULTURA, CI DANNO ARMI


Disgustoso insegnare la guerra nelle nostre scuole

La firma del protocollo “allenati alla vita” siglato tra la direzione scolastica della Lombardia e il comando militare dell'Esercito non è che un ulteriore tassello della politica che sta portando avanti questo governo.

Non è infatti un caso che un protocollo, per il momento regionale, che vede entrare nelle scuole l'esercito e il rigore militare sia supportato dal Ministro della difesa e il Ministro dell'istruzione.

Si delinea la chiara intenzione di allargare, in un futuro sicuramente prossimo, la materia para-militare a livello nazionale.

Mentre il Ministro Gelmini continua a tagliare i fondi dell'istruzione pubblica, dicendo che c'è bisogno di riequilibrare gli sprechi che ci sono nel settore più importante per costruire una futura cittadinanza consapevole, permette che in una regione del nostro Paese avvenga il finanziamento, da parte della direzione scolastica della Lombardia, di una materia che di formativo dal punto di vista didattico non ha nulla se non abituare gli studenti a seguire gli ordini e non a contraddire ciò che ci viene detto “dall'alto”.

Gli ideatori di questa follia, cercano di giustificare questo progetto neo-fascista sostengono che il lavoro di gruppo, creato intorno all'uso di pistole ad aria compressa, possa portare al contrasto del bullismo, ma non è sicuramente questo il modo per contrastare questo fenomeno, anzi questo serve soltanto ad istigare alla violenza.

Inoltre mentre il Ministro dell'istruzione continua a elogiare la sua finta riforma del sistema d'istruzione tagliando materie fondamentali, licenziando precari e docenti, mettendo a rischio la vita degli studenti ogni giorno costringendoli a seguire lezioni in aule superaffollate, distruggendo il futuro di migliaia di studenti non garantendo una formazione di qualità, si preoccupa di garantire che a centinaia di studenti lombardi venga insegnato a sparare e a fare la guerra, non è accetabile.


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