venerdì 28 gennaio 2011

OGGI NOI STUDENTI IN PIAZZA CON I LAVORATORI - IL NOSTRO FUTURO NON E' RICATTABILE!


Grandissima partecipazione studentesca oggi alla manifestazione della FIOM-CGIL a Padova.

Centinaia di ragazze e ragazzi, studenti e studentesse di tutte le province del Veneto si sono ritrovati ancora una volta a fianco dei lavoratori in un corteo bello, colorato e partecipato.

Abbiamo detto forte e chiaro che lavoratori e studenti sono oggi vittime dello stesso ricatto che impone per non perdere il lavoro o per riuscire ad averne uno precario, di rinunciare ai propri diritti e alla propria dignità.

Per la Rete degli Studenti Medi Veneto dal palco è intervenuto Luca Trescato, dell'esecutivo regionale: "Abbiamo deciso di condividere una piazza con i lavoratori, alla faccia di chi ci vuole dividere bollandoci come fannulloni e bamboccioni da una parte e assenteisti e improduttivi dall'altra.

Dal lavoro alla scuola ci dicono che non ci sono i soldi per far nulla e poi aumentano le spese militari di decine di miliardi per comprare cacciabombardieri.

Fanno passare come modernità l'eliminazione dei diritti e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

Da questa piazza, a testa alta, vogliamo dire che stiamo dalla parte giusta, noi stiamo con i lavoratori, noi stiamo con i diritti, noi stiamo con chi li difende, perchè il nostro futuro non è ricattabile!"

mercoledì 19 gennaio 2011

IL 28 GENNAIO GLI STUDENTI IN PIAZZA CON I LAVORATORI. IL NOSTRO FUTURO NON E’ RICATTABILE


Con l’approvazione della legge Gelmini il governo conclude il processo di distruzione dell’università italiana iniziato con la Legge 133.

Nel nome della modernizzazione, del merito e della lotta alle clientele e al baronato si è consumata la morte dell’università pubblica italiana.

Nel nome di principi ribaltati a uso e consumo della retorica neoliberista, questo governo mette il futuro degli atenei italiani e delle nuove generazioni nelle mani dei privati, cancella il diritto allo studio, rende ancora più precari ricercatori, studenti e lavoratori.

La riforma dell’università è emblematica per comprendere la strategia di questo governo nell’affrontare la crisi economica e le sfide di un mondo sempre più globalizzato, facendo pagare i costi della crisi a chi non l’ha provocata, alle fasce sociali più deboli, togliendo loro diritti.

Ci dicono che in nome di una non meglio identificata modernità bisogna sacrificare i diritti, ci dicono che per cogliere la sfida di una globalizzazione spietata bisogna piegarsi alle pure logiche del mercato e del profitto, sacrificando qualsiasi cosa.

L’idea della Gelmini, di questo governo e di Marchionne è quella di ricattare un intero paese per soddisfare gli interessi di pochi.

Hanno approvato la riforma della scuola e il ddl università riducendo in macerie il sistema pubblico d’istruzione italiana, rispondendo alle migliaia di studenti che si sono mobilitati che la crisi richiede sacrifici.

Ora ci vogliono convincere che per uscire dalla crisi bisogna smantellare i diritti conquistati dopo lunghe lotte.

Il movimento di questo autunno, nato contro la riforma della scuola e dell’università, ha invece dimostrato tutt’altro. Ha messo in difficoltà una classe politica corrotta, e un’opinione pubblica distratta da scandali sessuali e liti nella maggioranza, riportando il dibattito pubblico sul terreno dei diritti e del lavoro.

Gli studenti di oggi sono per la prima volta la generazione con meno prospettive rispetto a quelle passate, la generazione di chi sa che avere una laurea non significa trovare lavoro, di chi non può progettare il proprio futuro, di chi è costretto a fuggire all’estero per poter esprimere il proprio talento e per essere valorizzato.

Alla scelta, o meglio al ricatto, tra un futuro precario o la fuga all’estero gli studenti hanno detto no in maniera ferma e radicale riuscendo a bloccare il paese e conquistandosi la solidarietà dei cittadini.

Il 28 gennaio, in occasione dello sciopero dei lavoratori metalmeccanici, saremo ancora una volta in piazza per difenderci dall’attacco di chi vuole rubare il nostro futuro cancellando i diritti.

Ad unire lavoratori e studenti è la contrarietà al modo in cui il Governo sta affrontando gli effetti di una crisi economica che sta producendo migliaia di disoccupati, innanzitutto tra ragazzi e ragazze precari, nel sistema pubblico e in quello privato, la mancanza di reali garanzie sociali da parte dello stato in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando.

Lavoratori e studenti sono oggi vittime dello stesso ricatto che impone per non perdere il lavoro o per riuscire ad averne uno precario, di rinunciare ai propri diritti e alla loro dignità.

NOI NON CEDIAMO DAVANTI AI RICATTI! IL NOSTRO FUTURO PARTE DAI NOSTRI DIRITTI! IL 28 GENNAIO TUTTI IN PIAZZA INSIEME AI LAVORATORI!


sabato 15 gennaio 2011

VENEZIA, 21 GENNAIO SCIOPERO E CORTEO REGIONALE PER I TRASPORTI


LA REGIONE VENETO CI LASCIA A PIEDI!


La Regione Veneto, capitanata dal Presidente Luca Zaia, ha approvato il taglio del 25% dei fondi per il trasporto pubblico regionale!

Questo significa, come previsto dalla Regione:


- MENO AUTOBUS CON TAGLI ALLE CORSE E A INTERE LINEE

- MENO TRENI

- LICENZIAMENTO DEI DIPENDENTI

- VIENE COLPITO SOPRATTUTTO IL TRASPORTO EXTRAURBANO

- AUMENTO DEL COSTO DEI BIGLIETTI E DEGLI ABBONAMENTI


In sostanza: PIU' COSTO E MENO SERVIZI


IL 21 Gennaio

SOSTENIAMO LO SCIOPERO REGIONALE DEI TRASPORTI E PARTECIPEREMO AL CORTEO REGIONALE CHE SI TERRA' A VENEZIA


No ai tagli - Sì al trasporto pubblico!


Corteo ore 9.30 Piazzale Roma


martedì 11 gennaio 2011

IL LAVORO E' UN DIRITTO, NON UN'ELEMOSINA


In queste settimane si sta parlando molto della questione di Fiat Mirafiori, dai giornali e dalle tv fioccano appelli dal mondo della politica, del governo, dalla Fiat, da Marchionne.

Si sta spiegando cosa sta davvero succedendo in questo tramubsto? Come al solito no.

Partiamo dall'ABC, cos'è la FIAT? La FIAT è l'azienda automobilistica più importante del nostro paese, è un'impresa multinazionale in quanto ha stabilimenti e vari rami di produzione in svariati paesi all'estero.

Chi è Marchionne? Sergio Marchionne è l'Amministratore Delegato della FIAT, ovvero colui che si occupa della gestione dell'azienda.

Cos'è la FIOM? La FIOM è il sindacato dei metalmeccanici della CGIL ed è il più grande del settore.

Detto questo, cos'è successo allo stabilimento FIAT di Mirafiori?

Ai lavoratori di questa fabbrica è stato imposto un "accordo" da Marchionne, lo stesso amministratore ha deciso di ricattare i lavoratori imponendo un referendum, il 13 e 14 gennaio, per accettare o meno l'accordo, se vincerà il "no" la FIAT chiuderà lo stabilimento.

Questo accordo prevede che:
  • Il diritto di sciopero è limitato fino al licenziamento dei lavoratori
  • Solo i sindacati che firmano l'accordo possono avere dei rappresentanti
  • L'azienda decide quali sono i sindacati che possono esistere negli impianti
  • L'azienda non paga i primi giorni di malattia
  • Le pause di 10 minuti alle linee vengono abolite
  • L'azienda può far lavorare anche nei festivi, nei giorni di riposo, al posto della mensa
  • Ci saranno 120 ore di straordinario obbligatorie per i lavoratori
  • I lavoratori non possono contrattare sugli orari per migliorare le condizioni di lavoro
  • Il Contratto nazionale viene abolito e sostituito solo da accordi aziendali
  • L'accordo vale per tutta la FIAT


Sosteniamo la FIOM e la CGIL nella lotta contro un accordo che è un ricatto che viola diritti fondamentali dei lavoratori, diritti costituzionali e conquistati con molti anni di lotte e battaglie sindacali.

Limitare gli spazi di democrazia per non dare voce ai lavoratori, peggiorare le condizioni di salute con turni massacranti alle linee non sono "ricette" per l'economia e non sono accettabili nel nostro paese.

La questione di Mirafiori ci coinvolge tutti, noi studenti ci stringiamo intorno ai lavoratori e diamo loro tutto il nostro sostegno, quel referendum dove sono costretti a decidere se diventare schiavi o perdere il lavoro è un atto di prepotenza che speriamo darà il miglior esito a favore di un NO che costringa la FIAT a retrocedere sui propri passi.

Il lavoro è un diritto, non un'elemosina.

In questi mesi abbiamo condiviso moltissime piazze, dal 16 ottobre al 27 novembre, anche il 28 gennaio saremo fianco a fianco.

Per difendere e costruire un futuro insieme, per dare delle risposte alla crisi, non solo economica, di un paese che merita di più.


Noi stiamo con il lavoro


Noi stiamo con i diritti

Noi stiamo con chi li difende

Noi stiamo con voi.



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Proclamazione della FIOM dello sciopero del 28 gennaio


http://www.fiom.cgil.it/cc/cc_10_12_29-documento_finale.pdf


Sostegno dello SPI-CGIL alla FIOM

http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/mirafiori/10_12_28-spi.pdf


Sostegno della FP-CGIL alla FIOM

http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/mirafiori/10_12_29-Fp.pdf


L'accordo Marchionne

http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/mirafiori/10_12_23-mirafiori.pdf