sabato 30 aprile 2011

6 MAGGIO: Perchè scendiamo in piazza


Le proteste studentesche e le lotte sociali in questi mesi sono state non solo costanti, ma si sono rafforzate e allargate.

Noi studenti siamo stati il filo conduttore di tutte le proteste che hanno scosso questo Paese, partendo dal nostro disagio, dalla rabbia di veder distrutte le nostre scuole e università, abbiamo proposto e portato avanti un’idea alternativa di Paese, che partisse dalla conoscenza per cambiare basi e presupposti.

In questi mesi siamo stati accanto ai lavoratori e alle lavoratrici, alla società civile, ai movimenti per i beni comuni, per l’acqua pubblica e contro il nucleare, a chi con piazze e mobilitazioni condivideva un’altra idea di Paese, un’altra idea di mondo, di rapporto tra i generi, di risoluzione dei conflitti, di libertà d’informazione, di lavoro, di difesa e attuazione della Costituzione Italiana.

L’8 Ottobre siamo stati a fianco degli studenti medi, il 16 Ottobre della Fiom, il 17 Novembre a fianco di coloro che rivendicano un diritto allo studio mondiale, il 27 Novembre a fianco della CGIL e del lavoro, il 30 Novembre con l'università, il 14 Dicembre siamo stati insieme a coloro per cui il governo era già caduto, il 28 Gennaio con chi lotta per la propria dignità, 13 Febbraio a fianco delle donne, il 12 Marzo a fianco della Costituzione e della Scuola Pubblica, il 9 Aprile a fianco dei precari, il 25 Aprile a fianco dei partigiani di ieri e di oggi, il 1 Maggio a fianco di chi sa cosa voglia dire "lavorare davvero".

Per questo con determinazione vogliamo prendere parte e appoggiare lo sciopero generale indetto dai lavoratori e dalle lavoratrici della CGIL per il 6 maggio.

Il 6 Maggio saremo tutti insieme, fianco a fianco, con tutti. Sarà il giorno in cui tutti questi fili rossi si uniranno per mostrare concretamente dove sta la VERA ITALIA, la nostra Italia.

Ritrovarsi insieme nelle piazze e nella giornata del 6 maggio sarà la migliore risposta ad un governo che vuole solo dividerci.

Ci dividono tra figli di buona famiglia e figli di nessuno, tra studenti e pensionati, ci dividono tra i lavoratori pubblici, i lavoratori metalmeccanici, tra garantiti e precari a vita.

A questa divisione noi rispondiamo unendoci ai lavoratori, ai pensionati, perché crediamo ancora nel lavoro e nell’istruzione come motore sociale e collante per il Paese, perché è il nostro Paese, ed è una Repubblica fondata non sul precariato, ma sul lavoro e sulla sua dignità.

Vogliamo che il 6 maggio sia una giornata per parlare di lavoro, di giovani, di istruzione, di beni comuni, una giornata dove rispecchiarsi e riconoscere che esiste un’altra Italia, responsabile e cosciente dei propri problemi, fiera della propria Costituzione, unita e con la voglia di ridare speranza ai propri cittadini.

L'ITALIA SIAMO NOI!


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